“CAMPIONI A FIRENZE”
Franz Beckenbauer
di Ruben Lopes Pegna
Quasi tutte le stelle del calcio mondiale hanno giocato allo stadio di Firenze, l’attuale Artemio Franchi, prima denominato Comunale e prima ancora Giovanni Berta. Alcuni di questi campioni hanno vestito la maglia della Fiorentina, altri sono stati avversari della Fiorentina nel campionato italiano o nella Coppa Italia, oppure in gare ufficiali o amichevoli a livello internazionale. Altri ancora ancora sono stati a Firenze con le rispettive nazionali in partite contro quella italiana. Alcuni, poi, si sono esibiti allo stadio di Firenze durante i campionati del mondo del 1934 e del 1990 e durante i campionati europei del 1968, organizzati dall’Italia (nessuna gara degli Europei del 1980 in Italia fu, invece, giocata all’allora Comunale).
Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo diversi di questi campioni del calcio mondiale tra i quali Franz Beckenbauer.
Beckenbauer nasce a Monaco di Baviera l’11 settembre 1945, a poco più di tre mesi dalla conclusione della seconda guerra mondiale. Inizia la propria carriera nel Bayern di Monaco, club nel quale resta fino al giugno del 1977 e con il quale vince: quattro campionati della Germania Ovest nel 1968/69 (nella stessa stagione in cui la Fiorentina conquista il suo secondo scudetto), 1971/72, 1972/73 e 1973/74; quattro coppe della Germania Ovest nel 1965/66 (c’è un’altra analogia con la Fiorentina che in quella stagione si aggiudica la Coppa Italia), 1966/67, 1968/69 e 1970/71; tre Coppe dei Campioni nel 1973/74, 1974/75, 1975/76; una Coppa delle Coppe nel 1966/67 e una Coppa Intercontinentale nel 1976. Con i Cosmos di New York, con cui gioca dal luglio 1977 fino alla fine del 1980 e poi nella stagione 1982/83 al termine della quale si ritira, vince tre Nasl Soccer Bowl Champion nel 1976/77, 1977/78 e 1979/80. Si aggiudica un altro campionato della Germania Ovest con l’Amburgo (club nel quale milita dopo la prima esperienza ai Cosmos e prima di ritornarvi) nel 1981/82 quando ha quasi trentasette anni.
Franz BECKENBAUER
Con la Germania Ovest conquista il campionato europeo del 1972, battendo in finale l’Unione Sovietica per 3-0 e il campionato del mondo del 1974, superando in finale l’Olanda per 2-1. Vince due Palloni d’oro nel 1972 e nel 1976. Beckenbauer – soprannominato il “kaiser” (in tedesco significa l’imperatore) disputa in Germania Ovest dal 1963/64 tra Bayern Monaco e Amburgo 584 partite ufficiali, realizzando 58 reti e fornendo 73 assist. Sono numeri straordinari per un giocatore che per buona parte della carriera fa il difensore (il libero, uno dei due difensori centrali dei nostri tempi), dopo averla iniziata da centrocampista. Gli assist da lui forniti sono la conferma della sua grande visione di gioco. Con i Cosmos disputa 105 incontri, realizzando 19 reti. Inoltre colleziona 103 presenze con la Nazionale della Germania Ovest, siglando 14 gol. Beckenbauer vince anche da allenatore. Con il Bayern di Monaco si aggiudica il campionato di Germania nel 1993/94 e la Coppa Uefa nel 1995/96. Inoltre da commissario tecnico della Germania Ovest conquista il campionato del mondo del 1990 svoltosi in Italia. Con il brasiliano Zagallo e il francese Deschamps Beckenbauer è uno dei tre allenatori ad aver vinto il mondiale sia da giocatore che da tecnico.
Beckenbauer è un autentico campione. Ha piedi buoni ed una grande visione di gioco. È lui che imposta le manovre offensive del Bayern di Monaco, dei Cosmos, dell’Amburgo e della Nazionale della Germania Ovest. Quando gioca in difesa arretra di una ventina di metri il suo raggio d’azione. Ma nella sostanza cambia poco. Anche da libero è lui a far ripartire la manovra della sua squadra, sempre giocando a testa alta. C’è un’immagine di Beckenbauer che è entrata di diritto nella storia del calcio. Durante la semifinale del campionato del mondo del 17 giugno 1970 (in Italia per il fuso orario è il 18 giugno) a Città del Messico tra Italia e Germania Ovest, vinta per 4-3 ai tempi supplementari dagli azzurri di Valcareggi con il capitano della Fiorentina Giancarlo De Sisti in campo, Beckenbauer si lussa una spalla. Ma continua a giocare stoicamente con il braccio fasciato. Il commissario tecnico della Germania Ovest Schon preferisce lui claudicante a un altro suo compagno di squadra in buone condizioni fisiche. Il che la dice lunga sul suo valore.
Beckenbauer lo vedo giocare dal vivo quando ha ormai trentacinque anni e milita nei Cosmos di New York. Viene a disputare una partita amichevole con la Fiorentina allo stadio Comunale di Firenze mercoledì 15 ottobre 1980 alle ore 20.30. Il 1980 per l’Italia a livello sportivo e per la Fiorentina è un anno importante. Dopo quattordici anni la Federcalcio decide, infatti, di permettere a ciascuna società di serie A di tesserare un calciatore straniero. La chiusura era avvenuta dopo l’eliminazione della Nazionale italiana al primo turno del campionato del mondo disputatosi in Inghilterra nel 1966. Dopo quella decisione, naturalmente, rimanevano a giocare gli stranieri già arrivati in Italia. Nell’estate del 1980, alla riapertura delle frontiere, la Fiorentina acquista dal Siviglia l’ala argentina Daniel Ricardo Bertoni, campione del mondo con la nazionale del suo paese nel 1978. Bertoni, tra l’altro, segna una rete nella finale di Buenos Aires vinta ai tempi supplementari dall’Argentina sull’Olanda per 3-1. Il 1980, come scritto, è un anno importante anche per la Fiorentina. La società, infatti, è passata nelle mani della famiglia Pontello, che ha la grande ambizione di riportare la squadra viola nell’Olimpo del calcio italiano. I Pontello sono degli imprenditori impegnati nel settore dell’edilizia. Ranieri, figlio primogenito del conte Flavio, diventa presidente della Fiorentina ed è il più giovane presidente della serie A. Ma il 1980 (quando la fase finale del campionato europeo è ospitata per la seconda volta dal nostro paese) per il calcio italiano è anche un anno triste. È coinvolto, infatti, a primavera, nei giorni in cui a Firenze vengono inaugurate le splendide mostre dedicate ai Medici, nella brutta vicenda del calcio scommesse con alcuni giocatori arrestati al termine delle partite. Alla conclusione delle indagini il Milan e la Lazio vengono retrocesse in serie B alla fine del campionato 1979/80. Avellino, Bologna e Perugia, invece, iniziano il campionato di serie A 1980/81 con una penalizzazione di cinque punti in epoca in cui la vittoria viene premiata con due e non con tre punti. Vengono, inoltre, squalificati diversi giocatori, altri sono radiati (ci sarà una sanatoria dopo la vittoria dell’Italia al campionato del mondo in Spagna del 1982). I più famosi sono Paolo Rossi, Enrico Albertosi, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Giuseppe Savoldi, Giuseppe Wilson, Mauro Della Martira, Franco Cordova ma anche Claudio Merlo e Guido Magherini che militano in serie B.
La Gazzetta dello Sport, 15/10/1980 (Archivio Museo Fiorentina)
Tornando alla partita del 15 ottobre, mi accorgo subito che non c’è molta gente allo stadio, quando arrivo in Maratona, una mezzora prima dell’inizio del match tra Fiorentina e Cosmos in una serata autunnale non particolarmente fredda. Le amichevoli, sia pure di lusso, a campionato in corso non attirano mai troppi spettatori. E i grandi campioni schierati dai Cosmos sono comunque nella fase discendente della loro carriera. A me non importa. È fantastico per chi ama il calcio avere l’opportunità di ammirare dal vivo Beckenbauer ma anche Carlos Alberto, ex capitano del Brasile campione del mondo nel 1970. Nei Cosmos gioca anche l’ex centravanti della Lazio e della Nazionale italiana Giorgio Chinaglia.
Giorgio CHINAGLIA capitano dei Cosmos a Firenze (Archivio Museo Fiorentina)
La gara è un test importante per la Fiorentina, allenata per il terzo anno da Paolo Carosi. Il campionato si è fermato tre giorni prima per la gara della Nazionale in Lussemburgo (valida per le qualificazioni al campionato del mondo del 1982) vinta (l’11 ottobre) dagli azzurri di Bearzot per 2-0 grazie ai gol di Collovati e Bettega. Nel corso di quella partita tra l’altro sono stati espulsi Causio e il giocatore del Lussemburgo Schreiner per reciproche scorrettezze e il capitano della Fiorentina Giancarlo Antognoni all’ 89′ per fallo di reazione. Di quel campionato 1980/81 sono state disputate appena quattro giornate. La Fiorentina è seconda in classifica, insieme a Catanzaro e Inter, a un punto dalla Roma ed è ancora imbattuta. Ha vinto a Firenze con il Perugia e ad Avellino e ha pareggiato in casa con il Catanzaro e a Udine, nell’ultima partita giocata prima della sosta. Quattro giorni dopo l’incontro con i Cosmos a Firenze è attesa l’Inter di Eugenio Bersellini, futuro allenatore viola, e campione d’Italia in carica per una sfida tra le due seconde della classe. Carosi per questa sfida contro il club di New York manda in campo la seguente formazione: Galli (Pellicanò dal 60′); Manzo, Tendi; Galbiati, Guerrini, Casagrande (Orlandini dal 66′); Restelli (Novellino II dal 71′), Sacchetti, Desolati (Fattori dal 60′), Antognoni, Bertoni.
Franz BECKENBAUER a Firenze (Archivio Museo Fiorentina)
Naturalmente il giocatore più atteso della partita è Beckenbauer. Il fuoriclasse di Monaco di Baviera, in campo con la maglia numero sei, gioca da libero. A trentacinque anni regala ancora lampi di classe. La visione di gioco è quella solita, con tocchi del pallone deliziosi e lanci al bacio per i compagni. Corre meno rispetto agli anni d’oro della sua carriera. Ma la classe non è acqua e resta innata a tutte le età. La partita si gioca a ritmi lenti e la cosa sicuramente lo favorisce. Quando vedi un giocatore che fa anche solo tre o quattro giocate da campione come il “kaiser”, questo è sufficiente per pagare volentieri il prezzo del biglietto. Questa è una serata particolare per il capitano della Fiorentina Giancarlo Antognoni che da un giorno è diventato babbo. Ma ancora lui e sua moglie Rita non hanno deciso il nome del bambino, poi chiamato Alessandro. Giancarlo festeggia la nascita del primo figlio, realizzando una rete ai Cosmos. La partita tra Fiorentina e Cosmos, pur giocata a ritmi blandi, è piacevole. Non ci sono tatticismi particolari e le azioni da gol sono numerose e si susseguono di continuo. Io guardo naturalmente, come sempre, con attenzione i giocatori viola ma anche Beckenbauer. La Fiorentina parte bene e dopo quattro minuti va in vantaggio con un gol di Casagrande. Al 17′ raddoppia Desolati e al 19′ Antognoni firma la rete del 3-0. Beckenbauer fa quello che può, perché i suoi compagni di squadra in fase difensiva lasciano molto a desiderare. Ma il “kaiser” si fa notare in fase di impostazione della manovra. Chinaglia accorcia le distanze su rigore al 25′. Lui alla Fiorentina, da centravanti della Lazio, allo stadio Comunale di Firenze ha segnato due reti nelle partite del campionato 1973/74 (quando i biancocelesti si aggiudicano il loro primo scudetto) e del 1974/75 (in questa il gol dei viola lo realizza Antognoni), entrambe finite 1-1. Il primo tempo di questa sfida tra Fiorentina e Cosmos si chiude con la squadra di Carosi in vantaggio per 3-1. Nella ripresa vanno a segno Galbiati al 19′, e il diciottenne Sauro Fattori, subentrato a Desolati, al 25′.
Sauro FATTORI (Archivio Museo Fiorentina)
I Cosmos si rifanno sotto con le reti di Durgan al 28′ e di Chlnaglla al 32′. Sul 5-3 per i viola ci pensa ancora Fattori, all’ultimo minuto, a firmare il gol del definitivo 6-3. Esco dallo stadio soddisfatto. Ho visto una Fiorentina in palla e uno dei giocatori più forti al mondo deliziarci con alcune splendide giocate. Beckenbauer, anche a trentacinque anni, può fare ancora la differenza. E, infatti, l’anno dopo vince il campionato della Germania Ovest con l’Amburgo.
La Gazzetta dello Sport, 16/10/1980 (Archivio Museo Fiorentina)
A distanza di più di quarant’anni dalla partita tra Fiorentina e Cosmos mi sembrano doverose alcune riflessioni sui protagonisti e non solo di quell’incontro. Giancarlo Antognoni è stato uno dei dirigenti più autorevoli della Fiorentina. Franz Beckenbauer è presidente onorario del Bayern di Monaco e lo era già il 9 marzo 2010 quando la Fiorentina, pur battendo 3-2 il Bayern nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, disputa la sua ultima partita nella massima competizione continentale (perché viene eliminata). Il ragazzino Sauro Fattori, diventato adulto, diventa il primo allenatore della Fiorentina Women a conquistare il primo scudetto femminile della squadra viola il 6 maggio 2017 (nello stesso giorno in cui la Fiorentina di Bernardini nel 1956 si laurea per la prima volta campione d’Italia, pareggiando 1-1 a Trieste con la Triestina con un gol di Julinho), battendo allo stadio Franchi, davanti a oltre ottomila persone, il Tavagnacco per 2-0 con reti di Caccamo e Bonetti. Dulcis in fundo, da quasi due anni, Fiorentina e Cosmos New York hanno lo stesso proprietario, ovvero Rocco Commisso.