“CAMPIONI A FIRENZE”

Leo MESSI

di Ruben Lopes Pegna

 

Quasi tutte le stelle del calcio mondiale hanno giocato allo stadio di Firenze, l’attuale Artemio Franchi, prima denominato Comunale e prima ancora Giovanni Berta. Alcuni di questi campioni hanno vestito la maglia della Fiorentina, altri sono stati avversari della Fiorentina nel campionato italiano o nella Coppa Italia, oppure in gare ufficiali o amichevoli a livello internazionale. Altri ancora sono stati a Firenze con le rispettive nazionali in partite contro quella italiana. Alcuni, poi, si sono esibiti allo stadio di Firenze durante i campionati del mondo del 1934 e del 1990 e durante i campionati europei del 1968, organizzati dall’Italia (nessuna gara degli Europei del 1980 in Italia fu, invece, giocata all’allora Comunale).
Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo diversi di questi campioni del calcio mondiale, tra i quali Leo Messi.

Leo MESSI

 

Lionel Andrès Messi Cuccittini, per tutti semplicemente Leo Messi, nasce a Rosario, in Argentina, il 24 giugno 1987. La sua carriera inizia nella cantera del Barcellona, club nel quale gioca poi fino a tutta la stagione 2020/21 prima di trasferirsi al Paris Saint Germain.
Fino ad oggi Messi si è aggiudicato dieci campionati spagnoli, ovvero la Liga: nel 2004/05, 2005/06, 2008/09, 2009/10, 2010/11, 2012/13, 2014/15, 2015/16, 2017/18, 2018/19. Ha vinto sette Coppe del Re, l’equivalente della Coppa Italia: nel 2009/10, 2011/12, 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2017/18 e 2020/21. Ha conquistato otto Supercoppe spagnole: nel 2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013, 2016 e 2018. Quattro sono stati i suoi successi in Champions League: nel 2005/06, 2008/09, 2010/11 e 2014/15. Si è poi aggiudicato tre Supercoppe Uefa nel 2009, 2011 e 2014 e tre Mondiali per club nel 2009, 2011 e 2015. È il giocatore del Barcellona che ha vinto più trofei, ben 35. Con la nazionale argentina Messi ha vinto l’oro olimpico nel 2008 e la Coppa America nel 2021.
Ha conquistato il titolo di capocannoniere nella Liga del 2009/10, 2011/12, 2012/13, 2016/17, 2017/18, 2018/19, 2019/20 e 2020/21, nella Coppa del Re del 2010/11, 2013/14, 2015/16 e 2016/17, nella Champions League del 2008/09, 2009/10, 2010/11, 2011/12, 2014/15 e 2018/19, nel Mondiale per Club del 2011, e della Coppa America del 2021. Ha vinto poi il Pallone d’oro in sei occasioni: nel 2009, 2010, 2011, 2012, 2015 e 2019.
Messi ha giocato con il Barcellona dal 2004/05 al 2020/21. Complessivamente in tutte le competizioni le presenze sono state 778 e 672 i gol realizzati. Con la Nazionale argentina ha disputato 156 gare (fino al 14.10.2021), segnando 80 reti.
Messi è un attaccante, dotato di un dribbling straordinario e di grande visione di gioco. E’ capace di lanci millimetrici anche da lunga distanza. E poi ha un tiro forte e preciso. Bravissimo nei calci di punizione e nei calci di rigore. Ama, per lo più, partire dalla fascia destra per accentrarsi e far partire le sue conclusioni. Ma giostra anche in posizione centrale o sulla sinistra. In qualsiasi parte del campo si muova, lui che è un mancino naturale, riesce, comunque, a segnare o a fornire assist per i suoi compagni.
Messi gioca a Firenze una sola volta (non ci sarà nell’amichevole disputatasi al Franchi il 2 agosto 2015, vinta dai viola sui blaugrana per 2-1 con una doppietta di Bernardeschi). Mercoledì 30 luglio 2008, il fuoriclasse argentino, appena ventunenne, è il protagonista assoluto dell’incontro tra la Fiorentina e il Barcellona. L’incontro è valido per il Memorial Artemio Franchi, il più grande dirigente della storia del calcio italiano.

Gagliardetto Fiorentina-Barcellona, Artemio Franchi Memorial 2008 (Museo Fiorentina – Collezione Bini)

 

Fiorentino di nascita ed ex segretario anche della Fiorentina negli anni Cinquanta del secolo scorso, ma anche innamorato di Siena (non per nulla a lui sono intitolati gli stadi di Firenze e Siena) Artemio Franchi muore il 12 agosto 1983 in un incidente stradale tra Taverne d’Arbia ed Asciano, mentre va a contattare un fantino per la sua contrada, quella della Torre, a pochi giorni dal Palio dell’Assunta in programma quattro giorni più tardi. Sono emozionatissimo, quando arrivo in tribuna stampa con largo anticipo rispetto all’inizio della partita, dall’idea di vedere all’opera da vicino uno dei più forti calciatori del mondo. Leo Messi, nonostante la giovane età (21 anni), ha già dimostrato di possedere il talento dei grandi, e sono curioso di vederlo dal vivo. Al Franchi c’è il pubblico delle grandi occasioni, nonostante il periodo estivo con Firenze già semivuota. Ci sono quarantatremila spettatori sugli spalti. Tanti davvero. È un test importante per Fiorentina e  Barcellona, entrambe attese di lì a poco dai preliminari di Champions League. E’ anche la sera della prima a Firenze tra gli altri di Alberto Gilardino, il centravanti acquistato dal Milan. E c’è curiosità anche per vedere all’opera il giovane talento arrivato dal Partizan di Belgrado, ovvero Stefan Jovetic.

Per questa sfida il tecnico viola Cesare Prandelli manda in campo la seguente formazione, schierata con il 4-3-3:  Frey (26′ st Storari); Zauri (11′ st Gobbi), Gamberini (22′ st Da Costa), Kroldrup, Pasqual (11′ st Osvaldo); Kuzmanovic, F. Melo, Donadel (11′ st Jovetic); Santana, Gilardino (11′ st Pazzini), Mutu (11′ st Papa Waigo).

Gli occhi dei tifosi viola e anche i miei sono tutti puntati non solo sui giocatori della Fiorentina ma anche su Messi, che di lì a poche ore lascerà il Barcellona per partecipare alle Olimpiadi di Pechino con la nazionale argentina. Il Barca parte alla grande. Tourè impegna subito Frey e poi Xavi, con un tiro a giro, colpisce l’incrocio dei pali. E’ evidente come la squadra di Pepp Guardiola sia più avanti nella preparazione. I viola appaiono imballati. Ma questo è il calcio estivo. A metà del primo tempo Messi si prende la scena. Un suo tiro è respinto a fatica da Frey. Poi Kroldrup è costretto a un fallo al limite dell’area su di lui, mentre è lanciato verso la porta viola.

Maglia celebrativa F.C. Barcellona autografata (Museo Fiorentina)

 

Messi è incontenibile e al 29′ dà il via all’azione del gol del Barcellona. Da posizione di ala destra mette un pallone invitante sul secondo palo per Piquè. Il difensore catalano lo stoppa di petto e fornisce un assist al bacio per il terzino Puyol (sostituito all’inizio della ripresa da Martin Caceres, futuro giocatore della Fiorentina) che segna la rete del vantaggio blaugrana. Il Franchi applaude a scena aperta. La gente si spella le mani. Gol così belli dopo azioni così belle se ne vedono pochi. Sono da buongustai del calcio. Poco dopo Frey è ancora sugli scudi con una bella parata su una conclusione di Keita. Si va all’intervallo con il Barcellona meritatamente in vantaggio per 1-0 grazie a un super Messi. Tuttavia se la Fiorentina è ancora in partita il merito è soprattutto del suo portiere, di gran lunga il migliore dei viola. Nella ripresa, dopo due minuti, il Barca segna di nuovo con un tiro in diagonale di Jeffren, subentrato sul finire del primo tempo all’infortunato Iniesta. All’11’ Prandelli rivoluziona la Fiorentina, operando cinque sostituzioni (la metà dei giocatori di movimento) e cambiando modulo. Entrano Papa Waigo, Gobbi, Jovetic, Osvaldo e Pazzini rispettivamente al posto di Zauri, Pasqual, Donadel, Gilardino (ancora fuori condizione come molti dei suoi compagni) e Mutu. Dal 4-3-3 il tecnico viola passa a uno spregiudicato 4-2-4 con l’ala Papa Waigo che va a fare il terzino destro. Il ritmo dell’incontro cala rispetto al primo tempo. La serata è calda e afosa e non è facile giocare in queste condizioni climatiche. La Fiorentina, nonostante i nuovi innesti, non riesce a rendersi pericolosa. E il Barcellona non affonda più. Al 23′ Messi esce sostituito da Hleb. Per lui c’è un’autentica standing ovation. I quarantatremila del Franchi sono tutti in piedi ad applaudirlo. In sessantanove minuti (compresi i sessanta secondi di recupero alla fine del primo tempo) il fuoriclasse argentino ha regalato, a chi ha avuto il privilegio di andare allo stadio, un grande calcio con delle giocate da autentico campione. Un minuto dopo l’uscita di Messi, un altro argentino che veste, però, la maglia viola, ovvero Osvaldo ruba palla a centrocampo e lancia in verticale Pazzini. Il “Pazzo” controlla il pallone e batte in uscita il portiere catalano Valdez con un preciso rasoterra. La partita sembrerebbe riaprirsi ma non è così. Al 27′ il Barca cala il tris. Bojan, entrato all’inizio del secondo tempo al posto di Pedro, supera quattro giocatori viola e con un tiro in diagonale batte Storari, che da un minuto ha preso il posto di Frey. La Fiorentina prova a reagire ma non si rende mai pericolosa. Comunque il diciottenne Jovetic, nella serata di Messi, fa vedere un paio di giocate di pregevole livello tecnico.

Maglia celebrativa F.C. Barcellona autografata (Museo Fiorentina)

 

Il risultato non cambia e il Barcellona si aggiudica il primo Memorial Franchi, vincendo 3-1. Alla fine ci sono applausi meritati per tutti. Quando esco dallo stadio sono soddisfatto per avere visto all’opera Messi che in quella stagione conquisterà con il Barcellona la Champions League, battendo nella finale di Roma il Manchester United per 2-0 (il fuoriclasse argentino segnerà il secondo gol).

La Fiorentina ha fatto la sua parte contro un avversario di gran lunga superiore. Non sono preoccupato per le molte critiche che ascolto, tornando a casa lungo il viale dei Mille, da parte di tifosi delusi per il risultato e convinti che Prandelli abbia sbagliato la preparazione. Sono certo che il tecnico viola abbia lavorato per portare la squadra in condizioni ottimali per la sfida di Champions. Ed è proprio così. A Prandelli, infatti, la partita è servita soltanto per mettere a punto la formazione (con tre solo modifiche, ovvero Gobbi, Dainelli e Vargas al posto rispettivamente di Pasqual, Gamberini e Donadel) che tredici giorni più tardi (il 12 agosto) giocherà al Franchi contro lo Slavia Praga. Quella sera la Fiorentina vincerà per 2-0 con gol di Mutu e Gilardino la gara d’andata dei preliminari di Champions League e con lo 0-0 nell’incontro di ritorno conquisterà l’accesso alla fase a gironi.  

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