“CREATIVITA’ VIOLA

Giancarlo Antognoni

di Enrico Zoi

 

Creatività Viola è uno spazio in cui racconteremo la squadra viola attraverso la sua presenza e incidenza nel mondo della creatività: cinema, musica, teatro, libri, arte, forse anche altro…

La storia della Fiorentina è parte integrante della storia di Firenze e si intreccia con la caratteristica e la qualità che tutto il mondo riconosce da sempre alla Città del Giglio, la cultura.

Noi, nel nostro piccolo, proveremo a ricostruire un quadro il più possibile ampio e completo del binomio fra creatività di ogni tipo e Fiorentina. Creatività Viola, appunto…

 

Per cominciare alla grande, abbiamo scelto la nostra bandiera, l’Unico 10, Giancarlo Antognoni, o, semplicemente, Antonio.

Non scopriamo niente di nuovo affermando che sono il suo stile di gioco, il campo che, come d’incanto, si apre davanti a lui, la falcata, il dribbling, i lanci millimetrici, l’eleganza del passo e del passaggio, il tiro potente e preciso, a ricondurre il suo calcio nella sfera della creatività più pura.

Non è forse “il ragazzo che gioca guardando le stelle”? (ho usato il presente di proposito: per i tifosi viola non era, è!) Una frase, frutto della fantasia di Sandro Ciotti che introduce il nostro campione nel mondo della più alta creatività.

A noi, fra le molte possibilità, ha ricordato il titolo di un film del premio Oscar Giuseppe Tornatore, L’uomo delle stelle (1995).

Già, il cinema.

Giancarlo Antognoni ha partecipato a diversi lungometraggi, alcuni di genere documentario, altri di fiction, rendendo disponibile il proprio volto e la propria vicenda personale per il racconto della storia di Firenze e della Fiorentina, ma anche come divertimento puro, a svelare un lato autoironico che, data la sua proverbiale e raffinata riservatezza, probabilmente, senza il cinema, sarebbe rimasto oscurato.

Per meglio chiarire, cominciamo la nostra breve carrellata proprio dai film di fiction.

L’esordio davanti la macchina da presa avviene nel 1998, con Lucignolo, primo lungometraggio diretto da Massimo Ceccherini. Antognoni interpreta uno dei giurati del ‘processo’ che vi si narra. L’altro è Paolo Rossi. Il giudice è Gino Menicucci, il pubblico ministero Flavio Bucci e l’avvocato difensore Tinto Brass.

Insomma, anche dagli attori, è quello che si definisce un piccolo divertissement, allargando il significato prettamente musicale del termine francese a un’accezione più gioiosa e scherzosa. Antognoni e Rossi compaiono con eleganza e simpatica e positiva nonchalance – insomma, da campioni del mondo! -, in tutte e quattro le ‘puntate’ dell’incubo giudiziario in cui si ritrova, durante il sonno, Lucignolo (ovviamente Massimo Ceccherini).  Alle loro spalle, lo sguardo vigile, in foto, di Enzo Bearzot. Per la cronaca, la scena finale del film, con Ceccherini insieme a Claudia Gerini, è girata sul manto dello stadio “Artemio Franchi”.

 

Una decina di anni dopo, Antognoni interpreta se stesso in un’altra commedia, L’allenatore nel pallone 2, diretto da Sergio Martino nel 2008, in cui Lino Banfi fa il sequel di se stesso nei panni del (per taluni) mitico Oronzo Canà.

 

Il campione viola è in ottima compagnia con altri grandi calciatori e/o allenatori che interpretano pure loro stessi. In ordine alfabetico: Carlo Ancelotti, Alberto Aquilani, Christian Brocchi, Gianluigi Buffon, Fulvio Collovati, Daniele De Rossi, Alessandro Del Piero, Alberto Gilardino, Francesco Graziani, Filippo Inzaghi, Marco Materazzi, Massimo Mauro, Carlo Mazzone, Philippe Mexes, Massimo Oddo, Roberto Pruzzo, Clarence Seedorf, Andriy Shevchenko, Luciano Spalletti, Luca Toni e Francesco Totti. Praticamente, una multinazionale del calcio! Antognoni compare con Graziani e Pruzzo durante la cerimonia di sepoltura di Fulgenzio Crisantemi, giocatore simbolo della Longobarda, la squadra allenata da Canà.

Nel 2014, esce il film del fiorentino Marco Daffra Uscio e bottega, lungometraggio tratto dal libro C’era una volta Porta a Porta, dell’attore e autore fiorentino Brunetto Salvini, un’opera anche per questo motivo molto connessa al territorio cittadino e ai suoi dintorni e corale a partire dagli interpreti.

Ne ricordiamo alcuni, sempre in ordine alfabetico: Andrea Agresti, Riccardo Azzurri, Katia Beni, Sergio Bini Bustric, Rosario Campisi, Francesco Ciampi, Sergio Forconi, Adelaide Foti, Gaetano Gennai, addirittura Eugenio Giani, e poi Niki Giustini, Giuliano Grande, Andrea Kaemmerle, Giovanni Lepri, Cristiano Militello, il mito Carlo Monni, Daniela Morozzi, Alessio Nonfanti, Novello Novelli, Simone Pagnini, Giorgio Panariello, Narciso Parigi, Antonio Petrocelli, Valerio Ranfagni, Graziano Salvadori e Walter Santillo. Un coro, appunto. Un coro fiorentinissimo e toscanissimo, in cui Antognoni, che anche qui interpreta se stesso, rappresenta la ciliegina sulla torta.

In questo caso, abbiamo una testimonianza e una foto di scena (con Antonio, Francesco Ciampi e Sergio Forconi) che ci giungono da parte del regista: “Nel 2012, durante la pre-produzione del film Uscio e Bottega – racconta Marco Daffra – nella faticosissima ricerca di sponsor, capitammo dal concessionario Lenzi di Prato che si manifestò subito interessato, offrendoci anche la possibilità di coinvolgere Giancarlo Antognoni, all’epoca suo testimonial. Giancarlo, ma dai, che meraviglia…

Nell’infanzia ero stato un grande appassionato di calcio, fino a che la Fiorentina vendette al Milan il mio mito, Cavallo Pazzo, Luciano Chiarugi… Non potevo tifare per Chiarugi (il Milan), contro la Fiorentina e non potevo tifare per la Fiorentina contro Chiarugi (il Milan)… certo se Chiarugi fosse rimasto a Firenze, te l’immagini che accoppiata? I mitici Antognoni n° 10 e Chiarugi n° 11 assieme nella stessa squadra! Tornando al film, ne parlo con Giancarlo e con mio stupore e gioia, era concorde con me, anche a lui sarebbe piaciuto. Così modifichiamo al volo la bozza della scena da svolgere nei locali del concessionario, studiando le battute con lo stesso Antognoni, che non finirò mai di ringraziare!”. Altra prova di grande gentilezza e disponibilità…

Ci sono poi i documentari, a partire da quello, raro, ma più interessante ai nostri fini proprio perché completamente incentrato sul nostro campione e sul suo rapporto con la città. Stiamo parlando di Antognoni e Firenze. Una storia d’amore di Marcello Lazzerini (con la collaborazione del figlio Luca), del 1993, vincitore del premio speciale CONI Rassegna del Cinema Sportivo di Palermo. Vincitore con grande merito, poiché racconta con passione e documentata fedeltà la carriera di Antognoni con la Fiorentina, ma anche gli anni del Losanna, fondamentali per capire quanto i tifosi viola lo amassero. Uno spaccato di vita molto bello e coinvolgente, non di facile reperibilità. Lo si trova però in Mediateca Regionale Toscana, altrimenti basta organizzare qualcosa con il mitico Marcello Lazzerini, come facemmo noi il 1° aprile del 2019, in occasione del compleanno proprio dell’Unico 10…

Nel 2015, a ulteriore riprova di quanto sia percepito ovunque come personaggio fiorentino e toscano, Giancarlo Antognoni viene scelto come testimonial e Cicerone per la Toscana per il programma televisivo Sei in un Paese meraviglioso, in onda su Sky Arte. La sua puntata è la quinta. Altri vip reclutati per questa bella iniziativa di Autostrade per l’Italia sono Dario Vergassola, Eugenio Finardi, Gian Antonio Stella, Gaetano Curreri (tra l’altro, tifosissimo della Fiorentina), Bianca Berlinguer, Tiberio Timperi, Tullio Pericoli, Bianca Guaccero e Vincenzo Salemme.

Il primo intervento di Antognoni nella sua puntata evidenzia il suo ruolo come bandiera della Fiorentina e il suo rapporto speciale con Firenze, dove arriva a 18 anni, per concludere con l’affermazione della sua scelta di vita di abitare in Toscana: “Chi non vorrebbe vivere qua?”.

Nel secondo, Antognoni spiega come i fiorentini siano caratterialmente un po’ difficili all’inizio per chi viene da fuori, ma anche come, con lui, si sia creato subito un feeling, pur essendo un ragazzo timido: “La città è piccola, è facile incontrarsi, soprattutto per chi fa il calciatore. Il fiorentino è ospitale se ti prende a ben volere: io ho smesso di giocare, ma è come se giocassi ancora, mi riconoscono di non aver tradito mai la Fiorentina né la città”.

Nelle ultime tre brevi interviste del programma Sky, Antognoni, da perfetto toscano, si augura “che questo territorio non perda le sue tradizioni. Faccio spesso girate fuori porta, molto belle, sulle colline”. L’intera conversazione si svolge sul manto verde dell’impianto di golf dell’Ugolino, tra Bagno a Ripoli e, soprattutto, Impruneta: “Con il golf sono tornato in un certo senso all’inizio: da un piccolo campo verde a uno molto più grande. Comunque, la mia vita a 60 anni è sempre improntata al calcio, il mio mondo: il golf è un hobby e il calcio è la mia professione principale”.

A conferma finale (per ora, magari altri film ci attendono con lui, chissà!) dell’imprescindibilità di Antognoni quando vuoi parlare di storia del calcio a livello fiorentino e nazionale, segnaliamo altre tre partecipazioni ad altrettanti documentari, la cui visione consigliamo caldamente.

In ordine cronologico, il travolgente Paolo Rossi – Un campione è un sognatore che non si arrende mai (2019, Michela Scolari & Gianluca Fellini), che riporta indietro agli anni in cui si è formata la generazione di chi scrive, dalle ansie per il terrorismo alle esplosioni di gioia dell’adolescenza e oltre e della vittoria ai Mondiali del 1982 (grazie ovviamente al protagonista Pablito per le emozioni che – insieme a tutta quella squadra eccezionale, nel cui gioco Antognoni ha un ruolo fondamentale, sebbene si veda annullare un goal regolare contro il Brasile e non possa partecipare alla finale per infortunio, e a Enzo Bearzot e Sandro Pertini – ha stampato per sempre nei nostri cuori).

E poi Cecchi Gori – Una famiglia italiana (2020, di Simone Isola e Marco Spagnoli), film davvero interessante, che racconta una saga father and son che ha attraversato profondamente la storia del cinema italiano e di Firenze, una saga della quale Antognoni è elemento centrale e determinante.

Infine, l’appassionante El Numero Nueve – Gabriel Omar Batistuta (2020, di Pablo Benedetti), con la coppia Antognoni-Batistuta che passeggia sui campi da golf, rimpiangendo la differenza di età che non ha consentito loro di giocare insieme: ma ci pensate, tifosi viola, averli in campo tutti e due?

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