“CREATIVITA’ VIOLA”

 Michele Coppini

di Enrico Zoi

 

 

Questa volta andiamo in medias res, anzi nel cuore (viola) di una persona, naturalmente – trattando qui di creatività – un artista: l’attore e regista cinematografico fiorentino Michele Coppini.

Michele COPPINI

 

Tra le sue produzioni, tanti cortometraggi, alcuni bei documentari, un simpaticissimo film commedia, ‘Benvenuti in amore’, del 2008, con lui stesso come attore e con Alessandro Calonaci, Eleonora Cappelletti, Sergio Forconi, Gabriella Ceccherini, Gigi Sammarchi e Carmen Di Cintio, e un nuovo lungometraggio in uscita in autunno, intitolato ‘Dio è in pausa pranzo’, che segna il ritorno sul set niente meno che di Athina Cenci!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                          Michele Coppini con Athina Cenci

 

 

 

Michele Coppini è, ovviamente, un grandissimo tifoso della Fiorentina…

Come concili la professione artistica con la passione viola, se le concili?

“Le concilio male, perché quando gioca la Fiorentina non si gira nulla. Ultimamente è stato anche troppo facile, con la Fiorentina che ha giocato solo le partite di campionato, ho potuto lavorare tanto… Speriamo dal prossimo anno di entrare in Europa così da dover girare un giorno in meno alla settimana!”.

Nelle tue opere quanta Fiorentina c’è?

“Quando posso cerco sempre di mettere un riferimento al calcio nei miei lavori. Qualche anno fa ho girato, per il Corriere dello Sport e Tuttosport, la webserie ‘Calcio all’italiana’, una serie comica sul calcio dilettantistico, dove interpreto un tifoso viola.

“Calcio all’Italiana”

 

A una puntata ha partecipato amichevolmente anche il grande Francesco Flachi e ho potuto urlargli in faccia ‘Il ragazzo gioca bene, il ragazzo gioca bene!!!’

Michele Coppini e Francesco Flachi

 

Per ‘La Nazione’, invece, ho curato la video-rubrica ironica ‘Selfie per Montella’, quando il buon Vincenzo era il nostro mister, sotto l’era Commisso. Andavo in giro per Firenze in cerca di tifosi a cui far mandare un videomessaggio all’allenatore napoletano. In una puntata ho raccontato pure un Fiorentina-Juventus da un locale di Parigi, insieme al Viola Club Parigi e alcuni tifosi bianconeri. Era settembre 2019 e la partita finì 0-0. Fu però molto divertente riuscire a vedere una partita tutti mischiati, ci fu qualche sfottò e qualche battuta, poi alla fine ci siamo bevuti una birra tutti insieme”.

Quando sei diventato tifoso?

“Sono diventato tifoso domenica 14 gennaio 1990. Ricordo esattamente la data perché rammento il preciso momento in cui lo diventai. Quel giorno, mio fratello maggiore stava sintonizzando allo stereo di camera sua la partita Genoa-Fiorentina (finita 1-1) su Radio Blu, con la telecronaca di David Guetta. Gli chiesi ‘Simone che stai facendo?’ e lui ‘sto mettendo la partita, vuoi ascoltarla con me?’. Da quella volta, mi sono perso pochissime partite. Forse una decina… Ricordo ancora la nostra esultanza al gol di Oscar Dertycia. Che bello, se penso che il primo gol a cui ho assistito in diretta (anche se via radio) è stato realizzato da quel grande oggetto misterioso che fu l’attaccante argentino, uno dei calciatori viola che più mi sono rimasti nel cuore, forse proprio grazie a questo episodio. Però devo dire che ho portato abbastanza fortuna alla Fiorentina… nel mio primo anno da tifoso la squadra arrivò fino alla finale di Coppa Uefa (che ci hanno scippato!!!) con la Juventus.

Forse è proprio per colpa di quel torto all’ultima del torneo che ogni partita della Fiorentina la vivo come se fosse una finale. Anche in Serie C2 ci sentivo un botto, forse anche di più. Ricordo una sconfitta in casa per 1-0 contro il Montevarchi, ero fuori con la mia fidanzata (oggi mia moglie), le dissi ‘Dai Carmen, torniamo a casa, non posso andare a fare giratine per Roma col gelato in mano, quando la Fiorentina ne ha appena beccate dal Montevarchi, dai, mi è passata la voglia!’. In quel periodo abitavo a Roma per frequentare la scuola di cinema e televisione ‘Roberto Rossellini’. In quegli anni anni prima Lazio e poi la Roma vincevano lo scudetto e noi fallivamo. Nonostante quattro categorie di differenza, non mi sono mai vergognato di dire che sono un tifoso viola, anzi… il vero tifoso non si vede nelle vittorie, ma nelle sconfitte.

Francesco Flachi e Michele Coppini

 

Per farti capire quanto sono tifoso, ti dico solo che, anni fa, quando ancora abitavo con i miei genitori, avevamo trovato una cagnolina dalmata. Bellissima! Ce ne innamorammo subito e l’adottammo. Però c’era un problema. Un problema che hanno i dalmata dalla nascita. Era bianconera! Una tragedia. Dovevamo trovare un nome che esorcizzasse quei colori… e quindi decisi io per tutti: ‘Viola! Lei non si può che chiamare Viola!’ e così facemmo… Se mi chiedi il mio giocatore preferito ce n’è uno solo, a parte Dertycia (ora ho esagerato lo so…): Robertino! Robertino Baggio per me era un qualcosa di non umano, qualcosa di magico, un essere divino appunto. Di calciatori così ce ne sono stati pochi nella storia del calcio mondiale. Per me lui e Maradona erano sopra a tutti. Ammetto di aver visto pochi filmati riguardo a Pelè e per quello che riguarda Messi non mi ha mai affascinato più di tanto, certo come calciatore è indiscutibile, forse a quei livelli, ma non ha quell’aura magica che avevano loro. Forse quella magia faceva parte anche di un’epoca calcistica diversa, un calcio che oggi non esiste più. Un calcio ormai molto distante: il calcio di oggi è più freddo, molto più freddo di quel lontano 14 gennaio 1990…”.

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