I presidenti


Luigi RIDOLFI (1926-1942)
Ardelio ALLORI (1947-1948)
Scipione PICCHI (1942-1943)
Carlo ANTONINI (1948-1951)
Arrigo PAGANELLI (1945-1946)
Enrico BEFANI (1951-1961)
Iginio CASSI (1946-1947)
Enrico LONGINOTTI (1961-1965)
Nello BAGLINI (1965-1971)
Ugolino UGOLINI (1971-1977)
Rodolfo MELLONI (1977-1979)
Enrico MARTELLINI (1979-1980)
Ranieri PONTELLO (1980-1984)
Pier Cesare BARETTI (1984-dicembre 1987)
Raffaele RIGHETTI (gennaio1988-1990)
Mario CECCHI GORI (1990-1994)
Vittorio CHECCHI GORI (1994-)


Luigi RIDOLFI
Aappartenente ad una delle più antiche famiglie dell'aristocrazia toscana, i marchesi Ridolfi, a 31 anni già da tempo lo sport fiorentino e toscano passa attraverso le sue mani. Ridolfi, che ha inventato la Fiorentina dandole sia pure con fatica una solida struttura, è un personaggio di spicco che ha assommato le cariche più importanti non solo nello sport fiorentino ma anche in quello nazionale. Nel 1929 è presidente della FIDAL (la Federazione di atletica leggera) e nel 1942 viene nominato Presidente della federcalcio. Amava Firenze e per Firenze ha voluto impianti sportivi come il campo di atletica degli Assi, il Centro tecnico di Coverciano e lo Stadio Comunale, giudicato il più bello del mondo, primo capolavoro dell'allora giovanissimo architetto Pier Luigi Nervi. Lasciò la presidenza della società viola nel 1942, non sentendosi più in grado di gestire le varie cariche di cui era investito. Torna all'inizio



Enrico BEFANI
Nel 1952, dopo una rivoluzione societaria, diviene presidente Enrico Befani. Industriale tessile di Prato, giovane, ambizioso e soprattutto al passo coi tempi, aveva voglia di imporsi; e da grande manager capì che la Fiorentina era il mezzo ideale. Sapendo che per entrare nel "salotto buono" del calcio italiano era necessario adeguarsi allo stile dell'epoca, Befani trasformò violentemente la società dandole in fretta una struttura moderna. Poi toocò alla squadra. L'ingaggio di Bernardini come allenatore fu una nuova, felice trovata. Con lui la Fiorentina in nove anni di presidenza ottenne un primo e quattro secondi posti consecutivi; ma soprattutto il pubblico, abituato a risultati marginali, mutò radicalmente atteggiamento, fino a considerare un secondo posto come una sconfitta. Dopo cinque anni dallo scudetto, quando si rese conto che un ciclo era ormai finito ed un trapasso generazionale era inevitabile, se ne andò lasciando la poltrona di presidente ad un'altro industriale, Enrico Longinotti.Torna all'inizio



Nello BAGLINI
Appena eletto, il 15 febbraio 1965, trovò una società piena di debiti, vedendosi costretto a cercare i giocatori fra le nuove leve. Nasceva la Fiorentina baby. Ebbe la fortuna di incappare in una "covata" eccezionale: Merlo, Ferrante, Brugnera, Chiarugi, Esposito, Superchi, Bertini. A questi aggiunse, mossa determinante, quello che probabilmente è stato uno tra i più grandi "ragionatori" di centrocampo di tutti i tempi, Giancarlo De Sisti. Il gioco era fatto, e lo scudetto diventò certezza ne 1969. Anche lui come Befani capì, nel 1971, che un ciclo era finito, e lasciò la presidenza.Torna all'inizio



Mario CECCHI GORI
"Aveva due grandi amori: il cinema e la Fiorentina"; il primo gli aveva dato tutto, la seconda, purtoppo, tante amarezze, compresa la retrocessione in Serie B. Acquistato la Fiorentina nel 1990 dopo la parentesi Pontello e la partenza di Baggio, si era impegnato a portare la squadra ai vertici nazionali, anche se ancora non era riuscito a ottenere allori. La morte gli ha impedito di portare avanti questo progetto, lasciato comunque in eredità al figlio Vittorio.Torna all'inizio




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